Il volume del ricercatore gardonese Claudio Cazzago approfondisce le vicende relative alle sedi municipali della Valtrompia, da quelle antiche a quelle moderne, attraverso numerosi documenti inediti soprattutto dai secoli XIX e XX, ritrovati specificatamente negli archivi comunali.
Questa è la più importante novità dell’opera, che colma una lacuna storiografica.
Quanto è emerso dalle approfondite ricerche archivistiche è stato integrato con le notizie contenute in varie pubblicazioni e monografie storiche, con particolare riferimento a quelle date alla stampa dagli anni sessanta del ‘900 fino ad oggi.
Insieme alla storia degli edifici municipali vengono offerti dei dati significativi sui dipendenti e sugli stemmi dei Comuni, anche di alcuni di quelli non più esistenti; preziosi sono pure i cenni demografici.
Rilevante è anche la ricostruzione delle origini dei comuni di quella che dal tardo medioevo alla fine del 1700 costituiva la Comunità della Valtrompia, con giurisdizione da Collio a Carcina, la quale non includeva i Comuni di Brione e di Polaveno.
Quest’ultimo nell’estimo visconteo del 1385 risulta compreso nella Quadra di Gussago, includente anche Brione nel 1429, come si ricava dallo statuto di Francesco Foscari, doge di Venezia, che favorì le autonomie locali.
Nella seconda metà del ‘900 ai comuni predetti se ne sono aggiunti quattro, anticamente appartenenti alla Quadra di Nave, ossia Concesio, Bovezzo, Nave e Caino, costituendo la Comunità Montana di Valle Trompia, tuttora esistente e attiva, che comprende diciotto municipalità.
Non mancano i riferimenti ai Comuni soppressi in epoca napoleonica, nel primo decennio del secolo XIX, e poi nell’era fascista, nell’anno 1927, come Pezzoro, Magno sopra Inzino, Inzino, Carcina e San Vigilio, non più ricostituiti.
Il libro, dal testo scorrevole e di notevole interesse, arricchito da un’approfondita documentazione fotografica, offre un significativo contributo alla storia della valle del Mella.
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