di Claudio Cazzago
Un primo stemma, vigente sino al 1983, riporta: «di azzurro, al monastero di rosso, addestrato da una torretta campanaria, crocesegnata e accostato in capo, da una antica corona di oro».
L’autorevole studio araldico Guelfi-Camajani di Genova, in una missiva recapitata al Comune di Lodrino il 5 aprile 1983, riportò che la blasonatura utilizzata dal XIX secolo per Lodrino «...appariva su una vetusta casa padronale demolita da oltre 50 anni di cui si acclude la fotografia di un bassorilievo conservato…» essa era la seguente: «di rosso, al Monastero di Santa Giulia d’argento, murato di nero, sormontato da una corona all’antica di tre punte d’oro».
L’attuale, modificato appunto nel 1983, pur tenendo in debito conto le indicazioni del succitato studio araldico, modificò tuttavia il colore di fondo, da rosso in azzurro, divenendo perciò: «Di azzurro, al Monastero di Santa Giulia d’argento, murato di nero, accollato al campanile, posto a destra, sormontato da una corona all’antica d’oro di tre punte».
Per l’ufficializzazione dello stemma lodrinese si dovette attendere il 21 ottobre 1987, quando fu trascritto nel registro araldico presso l’Archivio Centrale dello Stato in Roma; il dispositivo del D.P.R. 6 aprile 1987, lo descrive: «d’azzurro, alla chiesa di Santa Giulia, vista in prospettiva, con la facciata volta verso il fianco destro, munita di campanile unito alla chiesa sul lato del Vangelo, il tutto d’argento e murato di nero, sormontato dalla corona all’antica, di tre punte, d’oro. Ornamenti esteriori da Comune».
Il progetto araldico ricorda il monastero di S. Giulia, mentre nella corona d’oro si volle rammentare il dono del re Desiderio: Lodrino fu infatti feudo longobardo, le sue terre furono donate da re Desiderio al monastero di S. Salvatore di Brescia.