Domenico Brentana
  
Bovegno diede i natali a diversi personaggi passati alla storia. E’ per esempio sin troppo semplice associare il nome di questo paese con figure poetiche del calibro di Canossi e Cibaldi, ma assai meno diffusa è la fama di un non meno importante scienziato che il 16 gennaio 1886 nacque proprio a Bovegno: Domenico Brentana (1886 – 1936).
Dopo aver frequentato l’istituto tecnico di Brescia si laureò a Padova in Veterinaria nel 1909, emergendo sin da giovane negli studi zootecnici e conseguendo due libere docenze e l’incarico di aiuto al prof. Igino Bonazzi. Durante la prima guerra mondiale fu capitano veterinario sul fronte del Carso e compì esperienze sui foraggi. Dopo la guerra riprese l’insegnamento universitario e nel 1925 fu nominato professore in Zootecnia e Igiene Zootecnica presso l’Università di Parma, divenendo ordinario, nonché direttore dell’Istituto Superiore di Veterinaria e preside della facoltà di Medicina Veterinaria nel 1928. Fu anche uomo politico di spicco, aderendo al fascismo dopo un’iniziale militanza socialista, e divenendo segretario politico di Bovegno nonché presidente del locale Ospedale.
Ma le sue cognizioni e ricerche scientifiche non erano circoscritte alle sole discipline agraria veterinaria e zootecnica. S’occupò infatti anche di paleontologia e scienze naturali, economia, geografia e storia, pubblicando anche dei libri sulla sua Bovegno, tra cui La vita di un comune montano (Apollonio, Brescia 1933). Tra le altre sue numerose opere e contributi ricordiamo plurimi contributi presso l’Ateneo cittadino, Note di zootecnia bresciana (Il moderno zooiatro, Bologna 1912), Contributo allo studio dei bovini preistorici (Bocca, Torino 1927), Contributo allo studio dell’alimentazione dei montanari (L’Italia agricola, Parma 1934) e Bovegno nella vita e nelle opere (in La Valle Trompia anno VII, Brescia 1930)[1].
 
 
 
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[1] Cfr. AA. VV. 1970 I p. 270.
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