di Claudio Cazzago

La bassa Valle Trompia - Luigi Basiletti, 1822
La storia della valle non può prescindere dalla storia dei suoi comuni, antiche istituzioni territoriali che, come in altre parti d’Italia, hanno segnato lo svolgersi degli eventi storici via via succedutisi.
Dalle testimonianze più antiche presenti in vari ambiti, con i ritrovamenti di oggetti preistorici sulle montagne intorno al Maniva piuttosto che con quelli della necropoli della Mitria a Nave o, avanzando nel tempo, l’acquedotto romano il quale, quasi a tracciare un tratto d’unione lungo il corso della Valle Trompia, raggiunse, da Lumezzane, i centri della media e bassa valle, fino a sintetizzare con uno sguardo d’iniseme le vicende che, tra il Medioevo e il presente, tutto ciò per tramite di alcune schede per le singole cellule locali.
Più volte, nel corso del tempo, i comuni vatrumplini, hanno mutato i loro confini, i loro nomi, le frazioni si sono erette comuni, altre volte è avvenuto il contrario; questi enti locali sono stati raggruppati talora in mandamenti, tal’altra in distretti spesso al mutare delle diverse dominazioni che ebbero a subire: Venezia, la Francia, l’Austria. In tempi relativamente recenti, alla fine degli anni venti del secolo ventesimo alcuni di essi sono stati unificati, e talvolta tale accorpamento operato ope legis ancora oggi è valido, tal’altre i vecchi centri hanno recuperato la loro autonomia.
Gli statuti dei comuni vatrumplini affondano le radici lontano, per alcuni fin nel secolo XIV; essi sono stati indagati e studiati da autorevoli quanto pazienti cultori della nostra storia. Così pure come il “Catastico” di Giovanni da Lezze (1610) ci ha offerto preziose informazioni sulla popolazione, gli usi e costumi, l’economia e la società di quel tempo in Valtrompia. Altri storiografi in seguito si sono occupati della nostra valle, uno per tutti l’ottocentesco Cocchetti, e anche da essi noi traiamo oggi importanti spunti per delineare una vera e propria narrazione di cosa siano stati per la nostra zona questi enti.
Oggi i comuni che formano la Comunità Montana sono quasi venti, e comprendono anche realtà che storicamente non sempre hanno gravitato sulla Valle Trompia: che dire dell’orgoglioso isolamento di Lumezzane, che affonda le radici nel suo infeudamento a opera degli Avogadro, o di un paese come Brione, un tempo unito ai destini franciacortini più che trumplini. Si parla oggi di costi, spesso soverchi, per mantenere questi enti. Ma questo è argomento d’attualità più che di storia.